È stato presentato oggi in conferenza stampa, nella Sala di rappresentanza del Palazzo municipale, l’opuscolo “La Pasqua a Fasano: tradizioni e religiosità” voluto dall’Amministrazione comunale. La brochure, stampata in 3mila copie «costituirà un nuovo strumento promozionale specifico dei riti pasquali a Fasano, da distribuire negli hotel e da portare con noi in occasione di fiere turistiche nazionali – ha affermato Renzo De Leonardis, assessore alle Attività produttive -. Si tratta di uno strumento realizzato per la prima volta che, comunque, appare snello e, dunque, comunicativamente più efficace. Abbiamo voluto anche legare le tradizioni pasquali alla maestrìa dei nostri artigiani – ha spiegato l’assessore De Leonardis – come nel caso delle tipiche preparazioni gastronomiche del periodo». Margherita Latorre, dell’Ufficio comunale Turismo che ha curato i testi, ha annunciato che «il prossimo anno l’opuscolo verrà stampato anche in lingua inglese, per meglio veicolare le nostre iniziative pasquali tra i turisti». Interamente a colori ed in sole sette pagine, l’opuscolo alterna testi e foto sulle tradizioni pasquali, con gli “scatti” di Giuseppe Fanizza e di Gianfranco Mazzotta. Impostato in paragrafi, il libretto propone così tutte le sfaccettature, fra tradizioni popolari e religiosità, che si dipanano nel periodo pasquale vissuto a Fasano. Si parte col paragrafo “La Quaresima e le Quarantane” per proseguire con gli altri temi, “La Fiera”, “Il giovedì santo”, “Il venerdì santo”, “La focaccia con le cipolle o à fecazza chiàne” (espressione dialettale locale per indicare “la focaccia piena” del venerdì santo), “Il sabato santo e il canto di questua”, “La mattina di Pasqua”, “La Pasquetta dei fasanesi”. I paragrafi, singolarmente, illustrano le iniziative che si svolgono a Fasano durante il periodo pasquale: da quelle prettamente religiose (le celebrazioni delle messe e le processioni organizzate dalla varie Confraternite) a quelle della tradizione popolare, come le Quarantane (pupazzi realizzati in stoffa a dimensione umana appesi nelle vie del centro storico e rappresentanti una vecchia signora, moglie-vedova del Carnevale, vestita di nero e con in mano un’arancia nella quale sono conficcate 7 penne di gallina – cioè le 7 settimane di Quaresima – mentre al collo ha una collana di aglio per allontanare il malocchio e al braccio un cestino con olio e taralli, i prodotti-simbolo di Fasano). I pupazzi vengono bruciati nella notte del sabato – precedente la domenica pasquale – a mo’ di rito popolare di cancellazione del male e per la rinascita, la resurrezione. Altra iniziativa popolare pagana è il canto di questua “U sàbbate sànte” (“Il sabato santo”) «che viene eseguito da gruppi di volontari cittadini per le strade di Fasano nella notte fra il sabato (subito dopo la conclusione delle celebrazioni religiose nelle chiese, ndr) e la domenica di Pasqua – sottolinea l’assessore De Leonardis, che ha annunciato –: proprio questa iniziativa, per volere dell’Amministrazione comunale, per la prima volta viene valorizzata, nel senso che l’apriamo alla partecipazione anche dei turisti e, comunque, di tutti quei cittadini che non hanno mai partecipato a questo giro canterino per le vie di Fasano e per le campagne. Chi fosse interessato a partecipare – ha spiegato l’assessore De Leonardis – potrà contattare lo Iat (Informazione accoglienza turistica) allo 080.4394164 o consultare il sito www.comune.fasano.br.it che avrà una specifica sezione». Armati di chitarre, tamburelli e fisarmoniche, i cittadini che partecipano a questo particolare giro cantano le strofe della canzone popolare, detta anche volgarmente “Canto all’uovo”, chiedendo ai cittadini rimasti nelle loro case di aprire le porte e donare uova fresche con le quali, alla fine del giro per la città, i cantori si riuniscono in abitazioni e si preparano ricche frittate. Potete visualizzare l’opuscolo da questo link: La Pasqua a Fasano: tradizioni e religiosità

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