Il Comitato per la Salvaguardia dell’Ambiente e del Territorio di Cisternino e l’Associazione “Terra libera dai veleni”, in seguito a  quanto pubblicato il 18 aprile su diversi quotidiani, in merito alla proposta fatta, con riferimento alla Xylella dall’Avvocato Corrado Rodiodi “congelare” per 24 mesi l’obbligo del “Patentino” per l’acquisto e l’uso dei prodotti fitosanitari,sente la necessità di chiarire alcuni aspetti che rendono tale proposta insensata e pericolosa:

  • tale proposta è contraria alla legge, ovvero al decreto legislativo n. 150/2012 e alla direttiva 2009/128/CE del Parlamento e del Consiglio europeo (in recepimento della quale è stato emanato su proposta del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e del Ministero dell’ambiente, di concerto anche con il Ministero della salute, il Ministero della giustizia e il Ministero del turismo);
  • l’obbligo del patentino scaturisce dalla necessità – nonché dall’ obbligo imposto in tutta l’Unione Europea di un uso corretto dei fitofarmacie dei dispositivi di protezione individuali (DPI), a salvaguardia della salute degli agricoltori e dei consumatori, oltre che dell’ambiente;
  • l’acquisto e l’utilizzo dei fitofarmaci – al fine di non arrecare danni irreversibili a se stessi, agli altri e all’ambiente -richiede una preparazione professionale adeguata che si ottiene solo ed esclusivamente in seguito alla partecipazione a corsi specifici per l’ottenimento del patentino;
  • se – per assurdo – tale proposta fosse mai attuata rischierebbe dicompromettere seriamente la salute dei proprietari dei terreni privi del “Patentino” e dei cittadini, oltre a procurare danni agroambientali certi, che si ripercuoterebbero sull’intero ecosistema della Valle d’Itria e del Salento.

Inoltre, fra le sostanze che sarebbero utilizzate senza patentino vi sarebbe anche l’insetticidaimidacloprid che è un neonicotinoide altamente neurotossico (per l’essere umano, oltre che per la fauna), soggetto a forti restrizioni d’uso da parte della UE sin dal 2013. Lo stesso è indicato, insieme ad altri inspiegabilmente, nel decreto Martina del 6 aprile 2018.

A tal riguardo chiediamo ai Sindaci dei Comuni ricadenti nei territori interessati – in qualità di responsabili della tutela della salute pubblica, di schierarsi immediatamente contro qualsiasi ipotesi di facilitazione della diffusione e dell’uso di prodotti chimici .

Inoltre, cogliamo l’occasione per chiedere ai Sindaci di impugnare il Decreto Martina nella misura in cui mette a rischio la salute dei cittadini, oltre che l’ambiente e l’economia locale.
Comitato per la Salvaguardia dell’Ambiente e del Territorio

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