Con una commessa da 8o milioni di euro c’era da aspettarselo e così è stato: due ditte non vincitrici dell’appalto hanno presentato ricorsi al TAR per violazioni presunte nella valutazione delle offerte e per i tempi ritenuti troppo brevi per ben valutare le offerte da parte della stazione appaltante.

A meno di 10 giorni dalla data che avrebbe di fatto consentito all’Asl Bari si siglare il contratto e far partire i lavori del raggruppamento di imprese formato dal gruppo Astaldi (70%) e Guastamacchia (30%), aggiudicatari della commessa da 80 milioni di euro per realizzare la nuova struttura sanitaria da 299 posti letto, arrivano due ricorsi al Tar di altrettante imprese non vincitrici obbligano a fermare la procedura in attesa della decisione dei giudici amministrativi.

Ad impugnare la delibera del direttore generale, Vito Montanaro, la seconda e la terza classificata: la Pessina Spa e la Manelli impresa srl. La prima lamenta una serie di presunte violazioni commesse dall’ente appaltante e dalla commissione di gara che avrebbe valutato in maniera non corretta l’offerta del raggruppamento vincitore; l’altra denuncia tempistiche accelerate per un appalto così complesso nonché errori nell’attribuzione dei punteggi.

I giudici amministrativi dovrebbero pronunciarsi sui ricorsi entro fine febbraio.

La vicenda si inserisce nel clima di campagna elettorale e diventa spunto per polemiche in vista del rinnovo dei rappresentanti al Senato e alla Camera dei deputati del 4 marzo prossimo in quanto sono in lizza alcuni esponenti politici locali.

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