In provincia di Bari un fulmine ha ucciso 7 bovini.

Ancora un brutto colpo al comparto agricolo pugliese. Se da un lato l’inverno mite non ha consentito una normale gestione delle produzioni orticole, con il crollo vertiginoso dei prezzi alla produzione  e l’interramento di enormi quantitativi di prodotti orticoli (ci sono casi di aziende pugliesi che hanno addirittura perso il 75% delle produzioni che sono rimaste invendute e sono state interrate), dall’altro le piogge torrenziali e le grandinate di ieri hanno assestato il colpo di grazia  al comparto cerasicolo ed hanno determinato ingenti danni anche ad altre colture agricole e strutture aziendali.

I danni maggiori si registrano nelle province di Bari e Bat.
Distrutte dalla grandine le coltivazioni di ciliegie nella zona di Turi, Castellana Grotte, Putignano, Conversano, Corato, Ruvo di Puglia, Molfetta, Bisceglie.

Il danno stimato al comparto cerasicolo in queste zone è compreso tra il 70% (nella zona di Corato, Molfetta, Ruvo) fino al 100% (nelle restanti zone), con la grandine, che in alcune zone si è accumulata al suolo per una altezza anche di 20 centimetri, che ha determinato nelle ciliegie il fenomeno del cerchietto e dello spacco delle produzioni nelle varietà prossime alla raccolta. I chicchi di grandine hanno provocato lesioni ai rami e ai tronchi dei ciliegi, compromettendo così anche le produzioni degli anni futuri.

Danni sono stati provocati dalla grandine e dalla pioggia torrenziale ad altre coltivazioni agricole nella zona di Rutigliano, Casamassima, Andria, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli.

Pesantemente colpite le colture cerealicole ormai quasi prossime alla raccolta, ma anche le colture orticole. La grandine ha provocato danni anche agli uliveti e ai vigneti, con i giovani tralci lesionati o addirittura spezzati dalla violenta grandinata, facendo presumere una compromissione anche della pregiata uva da tavola della provincia di Bari.

Le abbondanti piogge hanno anche creato danni e mandato a male la produzione dei foraggi nelle zone della Murgia barese, dove è fortemente praticato l’allevamento zootecnico. La maggior parte delle superfici coltivate a foraggio che erano state sfalciate e prossime all’imballaggio sono state ormai compromesse dal maltempo.

La forte attività elettrica scaturita dai temporali, che hanno imperversato su buona parte della Puglia nella giornata di  ieri, ha determinato anche la morte di 7 bovini colpiti da un fulmine in una azienda zootecnica di Putignano.

La forte umidità potrà anche determinare nei prossimi giorni la diffusione di fitopatie soprattutto nelle colture a vigneto e nelle colture orticole.

Diverse centinaia di aziende agricole – che dopo un anno di lavoro aspettavano la raccolta per poter vedersi riconosciuti gli sforzi e i sacrifici di un intera annata – hanno subito ingentissimi danni.

I danni maggiori riguardano il comparto cerasicolo

La Puglia è la prima regione in Italia in termini di produzione di ciliegie, con una produzione pari al 40% della produzione totale nazionale, e con 17 mila ettari investiti (di cui 15 mila nella sola provincia di Bari), con una produzione di 600 mila quintali per un volume d’affari di 300 milioni di euro e con un fabbisogno annuo di manodopera stimato in 2 milioni di ore lavorative. La produzione è concentrata maggiormente nei comuni di  Acquaviva delle Fonti, Alberobello, Casamassima, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Noci, Putignano,  Sammichele di Bari, Turi, Bisceglie, Corato, Molfetta e Ruvo di Puglia.

La Cia – Agricoltori Italiani di Puglia è impegnata in queste ore, attraverso le proprie strutture provinciali e territoriali, nel monitoraggio dei danni per valutare nei prossimi giorni le iniziative da intraprendere a favore delle aziende agricole danneggiate.

Intanto la Cia – Agricoltori Italiani di Puglia chiede al Governatore Michele Emiliano e all’Assessore regionale Leonardo Di Gioia la convocazione di un tavolo per valutare l’accaduto e le iniziative da intraprendere.

 

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